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News dalla BCC
12/02/2024
In quel palazzo dove tutto ebbe origine

Arrivano alla spicciolata i nuovi consiglieri di BCC Veneta. Ad accoglierli uno dei palazzi storici più importanti di Padova, nella centralissima via del Santo; dimora nobile, come ce ne sono molte nella città di Antonio, me che nello specifico ha una rilevanza e un valore del tutto particolare.

Qui infatti, attualmente sede dell’Istituto e del Museo universitari di Geografia dell’Università di Padova, nacque nel 1859 Leone Wollemborg, israelita di origine tedesca, nel quale ben presto tutti riconobbero un ingegno eccezionale, che lo portò ad appena quindici anni e da autodidatta a iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza e a laurearsi meno che ventenne.

Fu in questo periodo, dopo la conclusione degli studi, che Leone si avvicinò e approfondì l’opera di Federico Guglielmo Raiffeisen, l’ideatore e il promotore delle Casse Rurali tedesche, e, seguendone le orme, il giovane padovano fondò nel 1883, a Loreggia, nell’Alta Padovana, la prima Cassa Rurale italiana, dando vita anche a un mensile, “La cooperazione rurale”, che durerà un centennio, fino al 1904.

Nel 1893 iniziò la carriera politica di Leone Wollemborg, eletto deputato in quell’anno come liberal-progressista; un decennio dopo (1901) diventò ministro delle Finanze, preparando una riforma fondata sull’atterramento dei dazi interni e sul passaggio del carico fiscale dalle fonti economiche al patrimonio e al reddito, unito allo sgravio dei consumi popolari; “rivoluzione” che però venne bocciata. Dopo alterne vicende compreso, come scrive Pietro Galletto, il voto «contro tutte le leggi fasciste anticostituzionali e liberticide», Leone morì all’ospedale di Camposampiero, il 19 agosto 1932.

Tanta storia, dunque, tra le antiche mura di via del Santo; vicende che il nuovo Consiglio di Amministrazione non vuole certo né trascurare, né dimenticare. Tant’è che lunedì, nel momento in cui nasceva BCC Veneta ha voluto essere proprio qui, dove tutto è cominciato. Ma dove si guarda anche al futuro, perché nella dimora che fu dei Wollemborg oggi si studia il pianeta, i suoi malanni, i pericoli; c’è pure un museo dedicato alla Geografia, che i consiglieri hanno visitato curiosi, guidati dal professore Mauro Varotto, guardando e chiedendo che cosa succederà, quali saranno le sorti di questa terra, quali i rischi e soprattutto i rimedi.

Poi il tempo dei ricordi finisce e il nuovo Consiglio di Amministrazione si riunisce per la prima volta, per cominciare il cammino; una strada che continua proprio da dove era partita.

     

Palazzo Wollemborg

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