| ||
Ormai ce ne siamo resi conto in maniera inconfutabile e pure le vicende di questi giorni hanno confermato quello che è diventato un dato acquisito e consolidato: anche l’Italia è un territorio esposto ad eventi “estremi” e a catastrofi dovute alle turbolenze atmosferiche, per non parlare dei terremoti, pericolo antico nel nostro Paese. Il nostro rimane un Bel Paese, ma sempre meno Buono, talora infatti si manifesta con la cattiveria di eventi che mettono in grande difficoltà le persone, le cose, i territori. E il Veneto, in questo contesto, non è certo immune da rischi e da un frequente verificarsi di eventi avversi.
Anzi, i dati non lasciano dubbi e certamente incutono timore: nella prime dieci regioni europee più esposte agli eventi meteorologici estremi e al cambiamento climatico si trovano il Veneto, al quarto posto, a seguire la Lombardia e l’Emilia-Romagna (in ottava posizione).
Questo il risultato della prima analisi globale del patrimonio immobiliare e del territorio, compiuta da X di (The Cross Dependency Initiative), che mette a confronto oltre 2.600 regioni del pianeta, dal quale emerge che l’Italia è uno dei paesi europei più esposti alle devastanti conseguenze dei cambiamenti in atto sia dal punto di vista climatico che negli effetti concreti sugli andamenti metereologici.
La classifica è stata redatta in base alle proiezioni dei danni causati agli edifici da fenomeni estremi e dagli effetti del cambiamento climatico, che comprendono inondazioni, vento, incendi boschivi e innalzamento del livello del mare. I risultati mostrano che gli Stati Uniti e la Cina saranno le aree più colpite sulla base delle proiezioni al 2050, mentre il costo finanziario degli eventi negativi è già avvertito da molte delle economie in cima alla classifica.
“I risultati della classifica del rischio climatico interno lordo elaborata da XDI sottolineano l’importanza di valutare tale pericolo fisico nei mercati finanziari, data l’entità degli investimenti di capitale rappresentati dagli asset a rischio nelle province individuate, la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali e la necessità di informare gli investimenti sulla resilienza climatica”, ha dichiarato Rohan Hamden, Ceo di XDI: “È fondamentale che le aziende, i governi e gli investitori comprendano le implicazioni finanziarie ed economiche del rischio climatico e lo soppesino nel loro processo decisionale prima che i costi aumentino oltre i limiti finanziari”.