Terra disegnata. Este, Monselice, Sant'Elena nel Catasto Napoleonico del 1810 e nelle immagini di oggi
(pubblicato nel 2017)I libri sono uno strumento di conoscenza, di diffusione delle idee e delle scoperte, un prezioso veicolo che unisce le generazioni passate a quelle presenti. Illustrano mondi sconosciuti e luoghi mitici, trasmettono il pensiero dell’uomo nel suo divenire e le conquiste del passato al nostro quotidiano. Raccontano storie di uomini e di pietre, di città, di campagne e di acque. Spesso custodiscono le conoscenze della sapienza contadina, le innovazioni della ricerca, la maestria di tante professioni artigiane, raccontano la bellezza dell’arte. Un fascino che nemmeno le tecnologie moderne riescono a scalfire. Molti libri, documenti, carta stampata sono raccolti negli archivi, vero patrimonio di ogni Comunità e della sua memoria storica.
Banca Patavina, proseguendo l’esperienza editoriale avviata oltre 20 anni fa dalla BCC di Piove di Sacco, ha scelto di dar voce a questo passato della memoria pubblicando il quarto volume sulle mappe napoleoniche del 1810, riferite agli attuali comuni di Este, Monselice e Sant’Elena.
Come sempre le mappe sono corredate dall’ampia indagine compiuta nei primi decenni dell’ottocento per documentare e conoscere la realtà geografica, economica e sociale dei nuovi comuni istituiti nel 1806. A questa sequenza di notizie inedite si accompagna un’ampia ripresa fotografica dall’alto, appositamente svolta per questa pubblicazione, che permette di cogliere e di confrontare con il passato il volto di un suggestivo quadrante del nostro territorio provinciale, steso ai piedi del versante meridionale dei Colli Euganei.
Ci appaiono in primo luogo i centri urbani di Este e Monselice: due “quasi città” come sono state definite, sorte e cresciute tra pianura e collina; tutto intorno si apre la campagna tra Marendole e Sant’Elena, plasmata dalla fatica dell’uomo. Luoghi preziosi di un territorio Padovano per certi versi ancora poco conosciuto. Dal confronto tra le mappe e le foto aeree si colgono i cambiamenti del tessuto urbano, della viabilità, delle geometrie campestri; si rilevano i segni delle cave di pietra che hanno alterato il sinuoso profilo collinare: una ferita indelebile che ci ricorda sempre come il territorio sia un bene irriproducibile.
Rendere disponibili preziose fonti d’archivio, così come illustrare il territorio attraverso immagini fotografiche esclusive, continua con questa nuova pubblicazione ad essere patrimonio culturale anche di Banca Patavina.
Siamo certi che questo lavoro, frutto appassionato della ricerca di autori e collaboratori, troverà pieno accoglimento da parte dei Soci e di quanti apprezzano l’attenzione che la nostra BCC riserva al territorio in cui opera.