I Colli ritrovati
Gli Euganei cinquant'anni dalla Legge che ha fermato le cave
Il libro che anche quest’anno, come ormai consuetudine da oltre un ventennio, BCC Patavina propone a Soci e Clienti in occasione delle festività natalizie, racconta una storia esemplare. Una vicenda di casa nostra, che bisognerebbe conservare gelosamente nella memoria come patrimonio comune da condividere e onorare: esattamente cinquant’anni fa, infatti, fu varata la Legge che “disciplinava” l’escavazione sui Colli, ponendo la parola fine alla decennale vicenda della cave.Le mine, le ruspe e i picconi stavano progressivamente divorando gli Euganei. Una devastazione spesso giustificata con colpevole accondiscendenza: c’erano le case da edificare, le strade da costruire, i cementifici da alimentare. Allora, la sensibilità ambientale, oggi necessariamente più forte e diffusa, sembrava una questione di pochi contestatori, spesso accusati di essere antagonisti del progresso e del benessere. Ma non tutti erano disponibili al complice silenzio; così alcuni giovani cominciarono a dire apertamente, con voce crescente, che quello scempio doveva finire e le cave non potevano più continuare a ferire i Colli.
Due deputati veneti, Giuseppe Romanato e Carlo Fracanzani, capirono che la battaglia era giusta, ne condivisero motivazioni e obiettivi, contribuendo in modo decisivo all’approvazione della legge varata nel novembre del 1971.
Ecco allora i Colli, quello che sono stati nella storia e nello snodarsi della vicenda veneta, narrati da Claudio Grandis; i mutamenti della natura intervenuti dopo la chiusura della escavazioni, tratteggiati da Antonio Mazzetti; il racconto della faticosa “costruzione” della Legge e dei protagonisti del tempo, storie e testimonianze raccolte da Renato Malaman; non dimenticando mai le suggestioni e le bellezze degli Euganei, di città e borghi, monti e valli, riassunte nei testi di Toni Grossi e mostrati nelle stupende immagini di Matteo Danesin.